Profilo Bio-Bibliografico

Insegna Storia Moderna e Storia degli antichi Stati italiani all’Università Cattolica del Sacro Cuore (sede di Milano). All’età napoleonica e a Milano ha dedicato studi diversi, ultimo dei quali, E. Pagano, E. Riva, (a cura di), Milano 1814: la fine di una capitale, Milano, FrancoAngeli, 2019. Sul militare, in particolare: Le forze armate nel Dipartimento del Rubicone, in A. Turchini (a cura di), Il Dipartimento del Rubicone. I suoi Archivi e il contesto storico, Atti del Convegno (Ravenna, 25-26 novembre 2016), Cesena, Editrice “Il Ponte Vecchio”, 2018, pp. 105-129; Gli istruttori militari nei licei del Regno d’Italia (1808-1814), in M.Ferrari, F.Ledda (a cura di), Formare alle professioni. La cultura militare tra passato e presente, Milano, FrancoAngeli, 2011, pp. 180-192; Mestieri e milizia nella guardia nazionale cisalpina, “Il Risorgimento”, LVII, n.2-3 (2005), pp.455-477.

ABSTRACT

Milano napoleonica: la città militare (1800-1814)

Se ‘Milano capitale napoleonica’ può considerarsi un tema tradizionale della storiografia di settore, declinato più volte, attraverso le generazioni, con idealità e orientamenti storiografici diversi, non ogni dimensione di quella straordinaria esperienza è stata oggetto di adeguato approfondimento. Può sembrare strano, ma a tutt’oggi manca un quadro complessivo, aggiornato e puntuale della presenza militare nella città di Milano. Un immaginario tradizionale attribuisce all’età napoleonica una sorta di ‘militarizzazione universale’, anche nei territori italiani. E sembrerebbe scontato che questa militarizzazione sia stato il destino – a fortiori, si potrebbe dire – della stessa capitale del grande stato nazionale italico. L’apparato militare, secondo talune valutazioni storiografiche, in quegli anni sarebbe risultato sovradimensionato, molto imponendosi nel paesaggio urbanistico e nella percezione collettiva.
Questa rappresentazione di massima regge a una sistematica indagine sulle fonti? E’ il tema della relazione che propongo. La documentazione inedita d’archivio, ricca anche di dati statistici, consente infatti di ricostruire una panoramica dei corpi armati – militari e paramilitari – stabilmente presenti intra muros, e della logistica che li supportava. Il quadro che ne risulta si presta a una comparazione sia con la Milano piazza d’armi delle stagioni storiche precedenti (spagnola e austriaca) sia con altre città della medesima epoca napoleonica; con qualche sorpresa.