Profilo Bio-Bibliografico

Già professore ordinario di Storia del teatro e di Drammaturgia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica e Direttore di Del Dipartimento di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo, è attualmente membro del Direttivo del Centro di Cultura e Iniziativa teatrale CIT “Mario Apollonio”, da lei fondato e membro del Direttivo dell’Accademia della Biblioteca Ambrosiana.
E’ co-direttrice della collana bilingue “Canone teatrale europeo/Canon of European Drama”.
Ha una vasta produzione scientifica e saggistica. I suoi ambiti di ricerca sono: il teatro del Sei e Settecento con particolare attenzione alla tragedia, il teatro del Novecento fino alla contemporaneità degli anni Duemila.
Fra i suoi lavori si segnalano: Invito alla lettura di Giovanni Testori, Mursia, Milano I vol. 1983, II vol. 1995 (Premio I.D.I.), Il tragico e l’umorismo. Studio sulla drammaturgia di Samuel Beckett, Le Lettere, Firenze 2000, rist. 2010, Modern European Tragedy, Anthem Press, London, New York, Dehli 2014, European Performative Theatre. The issues, problems and techniques of crucial masterpieces, Routledge, London-New York 2020.
Fra I lavori curati si segnalano: La scena della gloria, Milano, Vita e Pensiero 1995 (con Roberta Carpani), La cultura della rappresentazione nella Milano del Settecento, Bulzoni, Roma 2010 (con Roberta Carpani e Danilo Zardin) 2 volumi., Giustizia e ingiustizia a Milano fra Cinque e Settecento, Biblioteca Ambrosiana-Bulzoni, con Danilo Zardin, Roma 2016.

ABSTRACT

Riflessioni introduttive.
Come in altri momenti della sua storia , Milano è stata una fucina di innovazione anche nell’era napoleonica.
Laboratorio di modernità in molti campi, fra cui le arti cui Napoleone riserva una speciale attenzione, in particolare le arti performative.
La scena teatrale è in fermento nella città che si affaccia sull’orizzonte di capitale “europea”. La vita sociale si accende negli spazi urbani rinnovati dove si celebrano le feste e nei teatri. Pur continuando ad essere, nella sua routine, luogo di intrattenimento, il teatro diventa oggetto di un intenso sforzo progettuale di rinnovamento che coinvolge amministratori e artisti. Si ritrovano elementi già apparsi nelle riflessioni riformistiche di intellettuali illuministi, ma che acquistano organicità, forza e proiezione nella discontinuità della congiuntura.
La rappresentazione scenica acquista rilievo nella funzione di costruzione dell’immagine e della memoria napoleonica e nella organizzazione del consenso.
Un esempio nodale è il riferimento dei generi teatrali a Cesare. Cesare e Napoleone sono nell’immaginario strettamente collegati.
La scena tragica, attraversata da un forte rinnovamento in senso politico, frequenta il personaggio di Cesare soprattutto per il tema della repubblica, nella fase del triennio rivoluzionario.
La scena tragico-melodrammatica frequenta il personaggio di Cesare per il tema della potenza e della grandezza reale e imperiale.
Si analizzano brevemente alcuni esempi.